Eco Idee » 7 Febbraio 2012

Daily Archives: 7 Febbraio 2012

Lo sgabello di cartone (video tutorial)

Video guida: costruisci uno sgabello di cartone. Segui i nostri video consigli e costruisci uno sgabello di cartone ondulato con cui far giocare i tuoi bambini.

Hai bisogno di

  • stampante b/n
  • fogli di carta
  • 3 fogli di cartone ondulato onda singola 100×100 cm, spessi circa mm 4
  • 1 taglierino
  • 1 riga in metallo di almeno 30cm
  • 1 base da taglio almeno 30×40 cm
  • 1 oggetto appuntito
  • adesivo spray riposizionabile
  • colla vinilica
  • nastro di carta

Step by step

    1. Stampare il progetto.
    2. Con il taglierino e la riga rifilare i fogli su tutti i bordi dove sono presenti le lettere su semicerchi neri.
    3. Unire i fogli con il nastro di carta.
    4. Far coincidere perfettamente le lettere corrispondenti.
    5. Spruzzare un leggero ed uniforme velo di colla spray sul retro della stampa.
    6. Cominciando da una estremità far aderire la stampa al cartone, facendo attenzione a non deformarla. Nella finestra informativa del progetto, una freccia indica il verso in cui va incollata la stampa sul cartone ondulato. La freccia deve corrispondere alla direzione delle onde interne al cartone.
    7. Tagliare il cartone sulla base da taglio. Sui progetti, le parti da incidere sono indicate da una linea continua. Quando si incontrano gli angoli, cominciare sempre dall’interno verso l’esterno.
    8. Rimuovere le parti in eccesso.
    9. Piegare il modulo aiutandosi con la riga in metallo. Sui progetti, le parti da piegare sono indicate da linee tratteggiate.
    10. Praticare dei fori con la punta dove è presente il simbolo che lo indica.
    11. Spalmare un leggero velo di colla vinilica sulle facce forate.
    12. Incollare il modulo, premendo bene le facce fra di loro, e assicurarle in posizione con alcuni pezzi di nastro di carta. Cominciare dalle facce con un solo foro, continuando in ordine ascendente.
    13. Dopo aver incollato tutte le facce corrispondenti lasciare agire la colla per due ore.
    14. Preparare così gli altri moduli.
    15. Quando tutti i moduli sono pronti, rimuovere il nastro di carta e incollare insieme le facce corrispondenti assicurandole nuovamente con il nastro.
    16. Dopo 24 ore, togliere il nastro di carta.

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Il tempio buddhista …e del riciclo

L’idea originale di alcuni monaci thailandesi ha trasformato un luogo anonimo in un sito turistico internazionale facendo del riciclo la sua struttura portante.

Famosa per le sue numerose cascate, la provincia di Si Sa Ket, a 400 km da Bangkok, vanta da qualche tempo a questa parte un’ulteriore attrazione turistica: il tempio buddhista Wat Lan Kuat.

Il nome di questo luogo spiega da solo la sua particolarità: il tempio (in lingua thai wat) è costituito da un milione (lan) di bottiglie (kuat), soprattutto di birra, che alcuni monaci volenterosi hanno iniziato a riciclare a partire dal 1984, non perché dediti all’alcool, vietato dalla dottrina buddhista, ma perché stanchi di vedere la campagna circostante rovinata da questa immondizia di vetro.

Con l’aiuto della comunità locale, i monaci hanno deciso di ripulire la zona riutilizzando le bottiglie come materiale da costruzione. Incastonate in una struttura di cemento, 1 milione e 500 mila bottiglie hanno dato vita ai venti edifici che compongono questo straordinario complesso templistico. La sala centrale, insieme a quelle più piccole laterali, cosi come il forno crematorio, e i piccoli bungalow circostanti sono tutti nel caratteristico marrone delle bottiglie di birra locale Chang, e nel tipico verde delle bottiglie di Heineken.

“Non si scoloriscono, illuminano gli interni e sono facili da pulire” dicono entusiasti i monaci che non hanno gettato via nemmeno i tappi con i quali hanno ricamato intricati mosaici.

Bello e sostenibile, il tempio thailandese è ormai considerato una tappa obbligata tra i luoghi eco-friendly del sud-est asiatico.

Approfondimenti:
Bangkok
Dottrina buddhista
Chang

Tempio tailandese costruito con bottiglie di vetro recuperateFonte: Thailand StoriesThe Telegraph

Via:Marrai a Fura – sostenibilità e partecipazione” (maggiori info qui).

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